Ripopolare gli allevamenti del Nord Italia decimati dal granchio blu, facendo arrivare le vongole dal Portogallo.

Pescate in banchi naturali sulla costa Atlantica, potrebbero essere immesse nel Delta del Po, andando a rivitalizzare, con il tempo, un’economia da oltre 100 milioni. A proporlo è uno studio di Confcooperative Fedagripesca, che riaccende la speranza di riportare nelle tavole le vongole veraci made in Italy. Questo, dopo aver necessariamente bonificato le acque infestate dal killer e recintato adeguatamente le aree di produzione.

Conti alla mano, per far tornare attivi gli impianti, servirebbero almeno 200 quintali al giorno per un minimo di 10mila quintali solo per iniziare; un quantitativo che raddoppia se si prende in considerazione anche il polo produttivo dell’Emilia Romagna.

Ma a frenare l’entusiasmo dei produttori ci sono anche ostacoli amministrativi. La vongola portoghese infatti, spiega Fedagripesca, ha una taglia minima di cattura di 35 millimetri e quindi occorre una deroga per i pescatori portoghesi che consenta di rivendere esemplari più piccoli adatti all’immersione.

Il killer delle vongole ha provocato una vera calamità naturale ed economica, è la causa principale del calo di produzione delle vongole veraci che a oggi sfiora perdite del 100%, come riportato nella relazione tecnica predisposta dal governo per il dl Agricoltura. Un’emergenza di cui non si vede la fine, nonostante interventi e risorse stanziate da parte del governo: dai 2,8 milioni di euro per raccolta e smaltimento del crostaceo, ai 500mila euro per gli sgravi previdenziali per i pescatori, ai 10 milioni di euro per sostenere la filiera della pesca, ai 12 milioni di euro contenuti nel dl Agricoltura.

Fonte: La Stampa – Economia, 18 Gennaio 2025